Il ministero dell’economia e delle Finanze, da questo Settembre 2017, ha previsto le sanzioni del nuovo disegno di legge che prevede l’obbligo POS, per i soggetti hanno un’attività di vendita di prodotti, di prestazioni di servizi, anche professionali, di essere muniti di strumenti di pagamento elettronico , il POS.
Lo scopo del decreto, approvato in parte nel 2012 e oggi integrato con la parte relativa alle sanzioni amministrative, è quello di aumentare i pagamenti effettuati con monete elettroniche in modo rendere più controllabile l’evasione fiscale tramite gli scontrini emessi dal POS e cosi tracciare meglio i pagamenti, oltre al fatto di promuovere quello che è il mercato dei pagamenti elettronici in conformità con le direttive dell’Unione Europea sui pagamenti del mercato interno, in particolare la PSD 2- Payment Services Directive.
Già nel 2007, contro il riciclaggio, si decretò il divieto di effettuare pagamenti in contante per importi superiori ai 999,99 euro, lo stesso per gli assegni. L’importo fu inseguito aumentato permettendo di arrivare ad un importo di 3000 euro.
La Legge di Stabilità 2016 aveva già parlato di sanzioni per i non muniti di POS, senza poi attuarle e specificarle. Anche per questo forse, l’obbligo POS, non è stato sempre rispettato. Quella del 2016 fu quindi una legge rimasta di fatto inattuata per la mancanza di un decreto che fissasse le sanzioni, cosa che è stata fatta un anno dopo. Si è quindi definito il sistema delle sanzioni per professionisti, artigiani e commercianti che non rispettano le regole.
Al momento la sanzione per chi non rispetta l’obbligo di essere dotati di POS, il pagamento di 30 euro per ogni pagamento elettronico rifiutato, anche se gli importi sono minimi. Una sanzione di 500 euro per chi invece risulta essere mancante di POS, la cui installazione andrà in seguito comunicata alla Guardia di Finanza, pena altra sanzione di importo doppio rispetto alla precedente, quindi 1.000 euro se non si vuole incorrere nella sospensione dell’attività.
Evita inutili sanzioni, visualizza il nostro articolo su come pagare con il pos ed installare il 🔥🔥🔥 POS Mobile SumUP 🔥🔥🔥
Le professioni a stretto contatto con il pubblico e gli artigiani possono usufruire dell’esenzione della norma soltanto se svolgono la loro professione in studi associati, senza rapporto diretto con il cliente. Bar, negozi, palestre, pub, gelaterie e pizzerie,idraulici ma anche medici, avvocati e commercialisti, nessuno è escluso. Regolarizza la posizione!
L’esenzione, comunque dichiarata come temporanea, riguarda solo tabaccai e benzinai poiché quella che era stata prevista nel 2014 a imprese e professionisti con guadagni fino a 200 mila euro è ormai non valido. Dunque tutti i commercianti, imprenditori, artigiani e professionisti, con l’unica eccezione di tabaccai e benzinai, i primi perché gestiscono le marche da bollo, mentre i secondi per le per le imposte incassate riversate all’Erario, sono obbligati ad avere un POS installato. Visualizza l’articolo POS come funziona.
Il costo del terminale supera i 50 euro, ovviamente dipende dalla tipologia di POS scelta, se fissa ad esempio, o senza fili, al quale viene aggiunto il costo di un un canone mensile, che solitamente è sui 20 euro, e la percentuale delle transazioni elettroniche fatte con i costi totali potrebbero arrivare fino ai 6.000 euro.
Se vuoi evitare queste commissioni, ed avere un POS mobile senza commissioni, al costo di 29 Euro, portatile e configurabile con qualsiasi Smartphone, vai su 🔥🔥🔥 POS Mobile SumUP 🔥🔥🔥
Inizialmente la norma ammetteva il rifiuto dei pagamenti per moneta elettronica per importi inferiori ai 30 euro, mentre adesso è possibile usufruire di pagamenti tramite carte e bancomat per importi a partire dai 5 euro. Ovviamente è vietato anche applicare un sovrapprezzo al pagamento tramite POS. Si vuole così incrementare l’uso delle carte anche per quelli che sono i micro-pagamenti in modo da rendere più sostenibili le spese degli esercenti. I pagamenti con POS per importi fino a 5 euro mettono uno 0,3% sul pagamento con carte di credito e uno dello 0,2% con bancomat, carte di debito, postepay e paypal.
Chi non è in possesso di POS può essere denunciato alle autorità e incorrere in una sanzione amministrativa di 500 euro. Entro 60 giorni deve provvedere a munirsi di POS e informare chi di competenza dell’avvenuto possesso. Se entro i 60 giorni ciò non viene fatto, la sanzione sale a quota 1000 euro. Se entro 30 giorno il POS non è stato attivato si procede alla sospensione dell’attività fino alla conformazione alla legge. Chi è in regola con l’uso del pos dovrebbe inoltre avere agevolazioni fiscali sulle detrazioni tramite pagamento con il POS, ovvero il taglio delle spese di commissione sui pagamenti fino a 5 euro.