CNDCEC: Valutazione delle partecipazioni al fair value

Dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) è stato pubblicato il primo documento rilevante in materia di valutazione delle partecipazioni aziendali al fair value.
La prospettiva del Consiglio nazionale consiste nel cercare di presentare documenti utili per la categoria dei Professionisti contabili, considerando che l’evoluzione delle discipline contabili necessita di conoscenze tecniche superiori rispetto al passato
Si tratta di un interessantissimo documento e contributo di “taglio” operativo e pratico che il CNDCEC ha pubblicato con il titolo “Aspetti metodologici della valutazione delle partecipazioni (al fair value) nel bilancio separato redatto in conformità agli IAS/IFRS”.


CNDCEC: documento operativo e di “taglio” formativo per le società

Indice degli argomenti:

Il contributo approntato sul sito del CNDCEC intende fornire una prima illustrazione di natura “formativa” sulle tecniche contabili previste dall’IFRS 9, Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.
La pubblicazione del documento ambisce a fornire un valido supporto operativo per l’adozione delle norme contabili degli strumenti finanziari nel mondo dei principi contabili internazionali, prendendo in considerazione la valutazione delle partecipazioni al fair value.
Lo stesso Presidente del CNDCEC Massimo Miani ha fatto notare che “L’intendimento del Consiglio consiste nel mettere i colleghi nella condizione di poter avere a disposizione un contributo che tende a semplificare l’impostazione articolata e tecnica dei Principi contabili internazionali, cercando anche di fare cultura in un ambito spesso di confine tra contabilità e finanza”.
Sicuramente il tema della valutazione partecipazioni aziendali al fair value è stato pensato proprio per il suo potenziale utilizzo nel mondo delle società che applicano le disposizioni del codice civile nella predisposizione del bilancio.
L’art.2427-bis, c.c. richiede l’esposizione nella nota integrativa del fair value delle partecipazioni immobilizzate che risultano iscritte a un valore contabile superiore al fair value ma che non sono svalutate perché non hanno subito una riduzione durevole di valore.
Il principo contabile OIC 21, Partecipazioni, richiede di verificare l’esistenza di una perdita durevole di valore di una partecipazione immobilizzata iscritta al costo, comparando il valore contabile con il valore recuperabile.

Principi contabili internazionali: valutazione delle partecipazioni

Ai fini dell’inquadramento normativo della valutazione delle partecipazioni al metodo del fair value, i principi contabili internazionali IAS/IFRS sanciscono che le cosiddette ‘altre partecipazioni’, ovvero le partecipazioni che non si configurano nei suddetti bilanci come partecipazioni in controllate, collegate, joint venture e joint operation, siano misurate al fair value.
La ratio contabile alla base di tale trattamento contabile riflette la natura di interessenza aziendale in essere: infatti, in assenza di un rapporto che possa configurarsi come di controllo, influenza notevole, o controllo congiunto, gli IAS/IFRS prevedono che la misurazione al fair value dei singoli strumenti partecipativi dia agli utilizzatori di bilancio una informazione finanziaria rilevante.
Oltre alle partecipazioni presenti nel bilancio consolidato, un ulteriore caso dove il fair value diviene applicabile per la valutazione delle partecipazioni si ha nel bilancio separato dove una entità deve iscrivere le partecipazioni in società controllate utilizzando una delle seguenti opzioni:
1) costo storico;
2) fair value;
3) metodo del patrimonio netto.

Metodo del fair value: IFRS 13

L’IFRS 13 definisce il fair value come “il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione”.
Lo standard internazionale individua le seguenti tre metodologie di valutazione:
1) metodo della valutazione di mercato, che utilizza informazioni generate da entità e/o operazioni comparabili;
2) metodo reddituale, che interpreta il valore in funzione dei risultati attesi che un’entità è in grado di generare nel futuro;
3) metodo del costo, che riflette l’ammontare che sarebbe richiesto per sostituire la capacità di servizio di un’attività (costo di sostituzione corrente).
Per ciascuno dei presenti metodi di valutazione, l’IASB indica alcuni fattori che potrebbero guidare il valutatore nella scelta del metodo:
– l’informativa ragionevolmente disponibile;
– l’orizzonte temporale dell’investimento e la tipologia dello stesso;
– il settore in cui opera l’azienda;
– le attese concernenti le condizioni di mercato;
– lo stadio di vita dell’azienda;
– la natura e la stagionalità del business aziendale.


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