Ultime novità in materia di Tari: spunta il decreto “Salva Imprese» che porrà un definitivo freno alla famigerata Tari, la tassa sul servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti sui magazzini delle imprese. Vediamo le ultimissime novità.
Tari 2017: pronta la Bozza del Decreto
Indice degli argomenti:
Sono quasi terminati i lavori al decreto “Salva Imprese” che imporrà dei freni alla Tassa sui rifiuti (TARI) sui magazzini di imprese e attività commerciali medio-grandi.
Si tratta di un decreto utile per tutelare le imprese e le attività commerciali medio-grandi e prevede l’annullamento del pagamento della tassa sui rifiuti sui magazzini delle imprese.
Ciò arriva dopo che negli ultimi mesi sono sorte problematiche concernenti il pagamento della Tari sui magazzini da parte delle imprese.
Anche per i privati, l’errore era nato sull’applicazione da parte dei Comuni della parte variabile della tariffa; ora il Governo ha deciso di porre un deciso STOP al problema che obbliga le imprese a pagare un importo maggiore per lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Infatti, l’art. 1 comma 654 della L. n. 147/2013 specifica che i “costi relativi ai rifiuti speciali al cui smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori comprovandone l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente”.
Il provvedimento, elaborato dopo mesi di confronti tecnici, blocca la Tari sui magazzini e sulle attività commerciali medio-grandi: negozi di abbigliamento, autosaloni e librerie con più di 400 metri quadrati di superfici di vendita, supermercati che superano gli 800 metri quadrati, edicole, farmacie e tabaccai da oltre 250, e così via secondo limiti diversi per ogni categoria.
TARI “Decreto Salva Imprese”: Questione chiarita?
Anche lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze era intervenuto in precedenza con la risoluzione n. 2/DF del 9 dicembre 2014.
Lo stesso MEF aveva chiarito che, ai fini della TARI, devono considerarsi esenti tutte le aree su cui si svolgono attività industriali o artigianali che producano in via prevalente rifiuti speciali dato che “la presenza umana determina la formazione di una quantità non apprezzabile di rifiuti urbani assimilati”.
Dopo i privati, sembrerebbe ora che la questione stia per chiarirsi anche per le imprese: l’ultima bozza del decreto sancisce che la TARI non si applichi ai magazzini delle imprese, ma solo con riguardo a mense e locali di servizio, di cui le stesse sono dotate e sui locali commerciali.
Si tratta infatti di aree che, secondo i canoni stabiliti dalla L. n. 147/2013, sono di per sé idonei a produrre rifiuti urbani assimilabili.
Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha infatti illustrato i dettagli del provvedimento che fissa i confini della tassa individuando «l’elenco delle attività e dei codici dei rifiuti che possono essere assimilati ai rifiuti urbani» e che quindi devono essere pagati dalle imprese.