Divergenze e spaccatura tra le sigle sindacali sulla bontà delle modifiche riformistiche apportate al “pacchetto” in materia di Pensioni che farà parte della Legge di Bilancio 2018.
Nell’ultimo incontro con i Sindacati tenutosi due giorni fa a Palazzo Chigi, il Governo di Gentiloni ha messo sul tavolo due proposte che hanno cagionato una netta disomogeneità tra i principali Sindacati (CGIL, CISL, UIL).
Tra le proposte avanzate: scatto dell’età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni, per tutti i lavoratori previsto per il 2019; allargamento della categoria “lavoro usurante” ai siderurgici “di prima e seconda fusione” e del vetro addetti ai lavori ad alte temperature; allargamento dei requisiti di accesso all’Ape social per le lavoratrici con figli; sostenibilità sociale dei trattamenti previdenziali destinati ai giovani.
Tra le maggiori novità introdotte nel 2017 che saranno prorogate anche per il prossimo anno 2018 vi sono l’Ape social, la pensione anticipata per i precoci, l’Ape volontaria e la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata.
Si tratta di differenti forme di previdenza anticipata che si caratterizzano per specifiche regole e requisiti anagrafici e contributivi che occorre rispettare ad hoc.
Ad oggi le novità proposte dal Governo hanno determinato un profondo dissenso da parte della Camusso, Segretario della CGIL, che ha dichiarato insufficienti e ha proclamato una mobilitazione per il prossimo 2 dicembre. Positiva la Furlan della CISL e la UIL di Barbagallo ritiene di aver ottenuto dall’esecutivo il “massimo che si potesse ottenere”.
Pensioni, Camusso: “Occasione persa e sciopero il 2 dicembre”
Indice degli argomenti:
Divergenze e contrasti tra i Sindacati sulla bontà delle proposte avanzate dal Governo in materia di Pensioni e d’innalzamento sull’età pensionabile: a palazzo Chigi l’ultimo tavolo di discussione tra i Sindacati Cgil, Cisl e Uil e il Governo si è chiuso con la mancata unità sindacale e con una netta “spaccatura”.
Dopo quattro riunioni nessuna sottoscrizione, ma solo opinioni “articolate”: il Segretario generale della CGIL Susanna Camusso ha annunciato uno sciopero previsto per il prossimo 2 dicembre e commenta “Il confronto si è mosso dentro un sentiero stretto di risorse. Questa è la prima critica che vogliamo ribadire. La scarsità di risorse è figlia ed effetto di scelte che vengono fatte” e ribadisce che “Una legge di bilancio che non interviene sui nodi del Paese perde la sua occasione“.
“Ci sono molte partite aperte, a cominciare dal rinnovo dei contratti pubblici“, ha detto la Camusso in occasione della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro-scontro tra Governo e Sindacati sulle pensioni.
“Il nostro giudizio sul testo proposto dal Governo sulla previdenza è di grande insufficienza […] la proposta del Governo si muove ancora per deroghe, per piccoli interventi, e questo rende incerto il sistema previdenziale”.
È quanto ha commentato la Segretaria della CGIL, un’”occasione persa” che ha ripercussioni piuttosto negative sul sistema previdenziale ed occupazionale dei giovani e sulla componente femminile.
Si tratta di una vera e propria “vertenza previdenziale” che ad oggi 23 novembre rimane aperta; sono cocenti le delusioni derivanti dalla mancata unione sindacale.
Pensioni: giudizio positivo della Cisl
Di tutt’altra opinione è il Segretario della Cisl Annamaria Furlan, la quale ritiene che “il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi“.
Già qualche giorno prima dell’incontro con il Governo, in occasione di un incontro avuto con i delegati del Sindacato a Brescia, aveva commentato e giustificato le sue motivazioni dell’assenso ai mutamenti riformistici in materia di Pensioni: “Abbiamo finalmente scardinato il concetto della legge Fornero che equipara tutti i lavori” e, sui mestieri “usuranti” la stessa Furlan ha ribadito “non saranno interessati dal prolungamento, mentre stiamo vagliando la costituzione di una commissione che valuti la reale misura dell’impegno fisico dei lavori, così da poter ragionare più seriamente sul panorama professionale di oggi”.
Inoltre, il Segretario della UIL ha avuto l’occasione di criticare aspramente la posizione della CGIL: “Hanno sbagliato perché tutto ciò non fa bene all’unità sindacale”.
“Troppe poche le risorse utilizzate per una manovra che dovrebbe riguardare molti più soggetti”, ha replicato aspramente il Segretario della CGIL Brescia Damiano Galletti.
UIL sulle Pensioni: “ottenuto il massimo possibile”
“Una posizione articolata, per cui si è ottenuto il massimo possibile all’interno dei vincoli di bilancio dati” – ha replicato il leader della UIL Carmelo Barbagallo – “in ogni caso abbiamo aperto una breccia nella Legge Fornero” e sulla scarsità delle risorse “abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date”.
Poletti: priorità alle donne e ai giovani
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti al termine del tavolo a palazzo Chigi con le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil ha dichiarato la volontà del Governo di mantenere aperta la riflessione su giovani e donne.
“Il Governo presenterà le misure sulla previdenza contenute nel documento presentato ai sindacati come emendamento alla legge di Bilancio” lo ha ribadito lo stesso il ministro del Lavoro e, sulle posizioni divergenti dei Sindacati relativamente alle misure proposte, ha dichiarato che sarebbe stato meglio per tutti che fossero tutte sostenute in modo omogeneo. “Abbiamo fatto un lavoro importante, speravo in una valutazione più condivisa del sindacato“, ha concluso Poletti al termine dell’incontro.
CGIL: Camusso confida nel Parlamento
La leader della CGIL confida in una decisione migliore da parte del Parlamento il quale, sostiene la stessa Camusso, “è sovrano”.
Sul Parlamento si è detta fiduciosa la Camusso “Penso possa ampiamente migliorare la proposta del governo e introdurre elementi di prospettiva, che oggi non ci sono. E quindi dare un segno diverso“.
La CGIL, intanto, chiede di incontrare tutti i gruppi parlamentari, per verificare le disponibilità ad introdurre novità riformistiche in materia di Pensioni, in particolare per migliorare le condizioni occupazionali e previdenziali dei giovani e delle donne.
Per i giovani, la Camusso chiede di poter abbassare i coefficienti con cui si potrà andare in pensione di vecchiaia. Se, ad oggi il coefficiente è fissato all’1,5, la CGIL chiede di abbassarlo all’1,2.
Per quanto concerne l’annosa questione occupazionale e previdenziale della classe di lavoratrici “rosa” che espletano il lavoro di cura e di mamma, si richiede di superare una volta per tutte le disparità sessiste che da sempre “corrono” tra classe di lavoratori uomini e donne.
Viene prevista la riduzione di sei mesi di contributi per ogni figlio sino ad un massimo di 2 anni per tre figli.
La Camusso è molto risoluta e confida nel potere decisionale del Parlamento; intanto, auspica ancora di allargare le maglie e i requisiti necessari per accedere all’Ape Social, oltre al riconoscimento del lavoro di cura e della maternità.
Intanto, la CGIL ha indetto una mobilitazione fissata per il giorno 2 dicembre 2017.
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