Misure per il rilancio economico del Mezzogiorno italiano: Guida Utile

Riforme strutturali e misure volte a stimolare la ripresa dell’economia nazionale, soprattutto di quella del Mezzogiorno italiano, sono la massima priorità per “riaccendere” il motore della competizione e della crescita della nostra Penisola.  La Legge di Bilancio 2018 mira alla coesione territoriale, a ridurre il gap esistente tra Nord e Sud e ad introdurre misure ed agevolazioni per il Mezzogiorno e le Isole.

È assolutamente rilevante creare fondi per stimolare la crescita di tutto lo Stivale e, soprattutto, di promuovere l’economia meridionale: sono cinque le misure più rilevanti e che meritano la dovuta attenzione, La guida mira ad indagare le 5 misure approvate dalla Legge di Bilancio 2018 per sostenere la ripresa economica ed occupazione del Meridione ed Isole.

Indice degli argomenti:

Credito Imposta

Approvato dalla Legge di Bilancio 2018 è il riconoscimento del credito d’imposta per l’investimento in beni strumentali che pone a disposizione 200 milioni di euro per l’anno 2018 e 100 milioni per il 2019.

Il Bonus Investimenti Sud 2018 prevede il riconoscimento di un credito d’imposta, pari al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le imprese più grandi. Viene estesa l’agevolazione a tutta la Sardegna e viene concessa la possibilità di beneficiare del credito d’imposta con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis.

Fondo Imprese Sud

All’articolo 897 della legge di Bilancio 2018 si legge che sono stati stanziati 150 milioni di euro per sostenere la crescita delle PMI in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Lo strumento è finanziato sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 ed ha una durata di 12 anni. La gestione dello strumento è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa – Invitalia.

Strategia Nazionale per le Aree Interne

Le Aree Interne rappresentano “una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione”. Sono stati stanziati 30 milioni di euro per l’anno 2019, 30 milioni per 2020 e 31,8 milioni per il 2021.

Resto al Sud

Si tratta dell’incentivo che sostiene l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte dei giovani residenti nelle regioni del Meridione italiano e Isole. Tali agevolazioni sono rivolte ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per beneficiare di tale incentivo occorre presentare l’istanza dalle ore 12.00 del 15 gennaio 2018, esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Decontribuzione Assunzioni Giovani

Decontribuzione del 100% fino ad un tetto massimo di 8.060 euro: essa è rivolta ad ogni nuova assunzione a tempo indeterminato di under 35 purché non abbiano impiego da almeno sei mesi.

Per fruire di tale agevolazione è necessario essere imprenditori con sede legale ubicata in una delle regioni del Sud Italia che assuma a tempo indeterminato un giovane under 35enne entro il 31 dicembre 2018.

Come messo in evidenza già in questo articolo pubblicato in precedenza su SCR NEWS il Bonus Giovani 2018 riconosce incentivi che riguardano le assunzioni dei giovani da parte di tutti i datori di lavoro del settore privato, compresi gli imprenditori agricoli. Inoltre, riguarda anche tutti gli studi professionali e gli enti pubblici economici che assumano i giovani, gli Istituti autonomi case popolari trasformati in base alle diverse leggi regionali in enti pubblici economici; gli enti che – per effetto dei processi di privatizzazione – si sono trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico; le ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato; le aziende speciali costituite anche in consorzio, ai sensi degli articoli 31 e 114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; i consorzi di bonifica; i consorzi industriali; gli enti morali e gli enti ecclesiastici che assumono giovani.

L’esonero contributivo si può applicare ai rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato in attuazione del vincolo associativo con una cooperativa di lavoro e spetta per le assunzioni in somministrazione a tempo indeterminato, anche se si ha un contratto a termine”. 

 




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