Flat Tax: la nuova proposta di Matteo Salvini, che cos’è e quali sarebbero i vantaggi?

Una nuova proposta fiscale quella avanzata dal Leader della Lega Matteo Salvini che farebbe risparmiare gli italiani, in particolare le fasce di contribuenti con redditi bassi: l’introduzione di una “flat tax” al posto dell’attuale IRPEF è stata supportata anche dal leader di centrodestra Silvio Berlusconi che promette di dimezzare l’imposta sui redditi per milioni di contribuenti italiani e, nel contempo, assicura che riuscirà a recuperare miliardi di euro di evasione fiscale.

In effetti, è già da tempo che viene sentita l’esigenza di riformare la disciplina in materia di IRPEF, già precedentemente annunciata dall’ex Governo Renzi come una misura attuabile che purtroppo non potrà entrare in vigore nemmeno per il 2018, ma forse a partire dal prossimo 2019 con le nuove aliquote e scaglioni IRPEF. Tra le novità della Riforma IRPEF 2019 vi sarà la riduzione degli scaglioni da 5 a 3 e della relativa nuova aliquota: quali saranno i vantaggi fiscali? Vediamoli in questa guida.

“Flat Tax” di Matteo Salvini: risparmi di oltre 2000 euro l’anno

Indice degli argomenti:

Che il nostro Paese sia uno dei più oberati dalla tassazione fiscale non è di certo una novità: dal 2011 al 2017 la pressione fiscale complessiva, secondo i dati dell’Osservatorio Cna, è salita dal 59% al 61,2% a fonte di un impoverimento generale della popolazione italiana.

Dinanzi allo scontento diffuso ed alla necessità sentita da tempo di “mettere” mano sulla Riforma IRPEF, il leader della Lega Matteo Salvini propone la necessità di introdurre una “flat tax” al 15% da abbinare ad una deduzione pro capite di 3 mila euro al fine ultimo di operare una netta semplificazione dell’assai “macchinoso” sistema fiscale italiano.

Che cosa sarebbe la “Flat tax”? Si tratta di un’imposta con aliquota unica, in cui la percentuale pagata in tasse è fissa e non cresce con l’aumentare dell’imponibile, contrariamente al principio di progressività dell’imposizione fiscale IRPEF (art. 53 della Costituzione).

Con la proposta del leader della Lega la percentuale pagata in tasse da chi guadagna ventimila euro sarebbe uguale a quella di chi ne guadagna ottantamila euro, anche se deduzioni e detrazioni per le fasce di reddito medio-basse possono contribuire a rendere la Flat Tax “progressiva”.

Flat Tax: la proposta di Silvio Berlusconi e gli obiettivi

Se Matteo Salvini ha proposto una versione di Flat Tax “estrema”, Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia ha proposto una versione più “light” con aliquota al 23 per cento. Rimane ferma per entrambe le versioni l’introduzione dei sistemi di deduzioni e detrazioni per i più poveri.

Quali sono gli obiettivi derivanti dall’introduzione della Flat Tax? Gli obiettivi sono riconducibili ai seguenti:

  1. tagliare le tasse: minore imposizione fiscale porterebbe a maggiori investimenti e crescita economica del Sistema Paese, oltre che alla creazione di benefici per la collettività ed esternalità positive,
  2. semplificare il sistema fiscale e lottare contro l’evasione fiscale; infatti la Flat Tax sarebbe una misura che renderebbe più conveniente pagare le tasse piuttosto che evaderle. Per questo per attuare questa riforma fiscale non è necessario prevedere coperture finanziarie particolarmente consistenti.

Tuttavia occorre ricordare che l’IRPEF, cioè l’imposta sul reddito che sarebbe sostituita dalla Flat Tax, è una delle imposte meno evase. Lo stesso Luigi Marattin, economista dell’Università di Bologna avrebbe commentato: “In Italia si tratta soprattutto dell’Iva, che secondo molte stime nasconde più di 100 miliardi di evasione. La “flat tax” riguarda invece l’Irpef, un’imposta la cui platea di contribuenti è per circa il 90% è costituita da lavoratori dipendenti e pensionati. Vale a dire, contribuenti che non possono evadere, visto che hanno le trattenute direttamente in busta paga. Quindi la “magia” dell’emersione del sommerso sarebbe comunque assolutamente marginale”.

Riforma IRPEF: “slittamento” al 2019?

Il taglio dell’IRPEF, o meglio la riforma scaglioni IRPEF, annunciata già due anni fa da Matteo Renzi, “slitterà” al 2019 per la mancanza di coperture nella nuova Legge di Bilancio 2018. Con effetto a partire dal 1° gennaio 2019 si ridurranno gli scaglioni da 5 a 3 e saranno introdotte le nuove aliquote IRPEF:

  • Esenzione IRPEF 2019: 0% per i Redditi fino a 8.000 euro,
  • 1° scaglione: aliquota al 27,5% per i redditi fino a 15.0000 euro;
  • 2° scaglione: aliquota al 31,5% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 3° scaglione: aliquota al 42 o 43% per i redditi oltre i 28.000 euro.

Per il 2018 nulla è cambiato e si continua ad applicare la seguente tabella:

Scaglioni Irpef 2018aliquoteimposta dovuta
Redditi fino a 15.000 euro23%23% del reddito
Redditi da 15.001 fino a 28.000 euro27%3.450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000,00 euro
Redditi da 28.001 fino a 55.000 euro38%6.960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000,00 euro
Redditi da 55.001 fino a 75.000 euro41%17.220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000,00 euro
Redditi oltre 75.000 euro43%25.420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000,00 euro

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