Merrill Lynch, la più nota banca d’investimento con sede a New York ha bloccato, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno 2018, tutte le operazioni sui Bitcoin.
La banca ha introdotto una Direttiva interna che vieta categoricamente ai circa 17.000 consulenti della società di proporre alla clientela bancaria investimenti collegati alla criptovaluta.
Inoltre, Merrill Lynch ha inibito di soddisfare le richieste dei clienti che intendono investire nel fondo Bitcoin Investment Trust di Greyscale, un fondo aperto che investe esclusivamente in BTC.
Per non finire, Merrill Lynch ha proibito anche l’accesso ai Future con sottostante BTC lanciati recentemente dalle due Borse di Chicago, Cme e Cboe.
Si tratta di una vicenda che sta facendo intimorire tutti i trader che detengono nel proprio portafoglio investimenti l’oro delle crittovalute, il Bitcoin.
In questo articolo vediamo di capire meglio la vicenda che ha portato Merrill Lynch ed altri Big della Finanza a bloccare tutte le operazioni con i Bitcoin.
Merrill Lynch “chiude” definitivamente tutte le operazioni con BTC
Indice degli argomenti:
La notizia è comparsa sul noto giornale economico The Wall Street Journal che ha riportato “La decisione di chiudere GBTC a nuovi acquisti è guidata da preoccupazioni relative agli standard di idoneità di questo prodotto.”.
Il fatto che Merrill Lynch, una delle più importanti banche di investimento con sede nella Grande Mela abbia dichiarato lo stop ai propri clienti di investire nel Bitcoin, ha cagionato timori ed ha lasciato tutti gli investitori sotto choc.
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno 2018, la banca d’affari avrebbe definitivamente vietato ai propri clienti di concludere operazioni di investimento con Bitcoin Investment Trust (GBTC), un fondo aperto che consente ai risparmiatori di investire Bitcoin.
Il divieto di negoziazione di GBTC da parte della Banca Merrill Lynch è l’unico canale regolamentato con cui i risparmiatori possono scambiare i BTC.
Dopo un’attenta valutazione, si è giunti alla definitiva conclusione che i piccoli risparmiatori correrebbero troppi rischi derivanti dagli acquisti in Bitcoin, venendo ad evidenziare “preoccupazioni sulla sostenibilità e gli standard del prodotto”.
Guidelines Merrill Lynch
Secondo le linee guida stabilite da Merrill Lynch tutti gli account e i 17.000 consulenti della società non potranno proporre alla clientela bancaria tutti gli investimenti collegati alle criptovalute.
Inoltre, saranno tenuti a non accettare richieste di investimento nel fondo Bitcoin Investment Trust che investe in BTC e il cui valore è legato alle fluttuazioni della criptovaluta.
Per quanto concerne le posizioni già esistenti potranno essere comunque mantenute purché non riguardino gli advisors.
Anno 2018: “Venti” negativi per il Bitcoin
L’anno 2018 non è assolutamente iniziato nel migliore dei modi per il Bitcoin dato che oltre allo stop definitivo giunto da una delle Banche d’affari più potenti al mondo, anche dall’Oriente non giungono buone notizie.
La Cina ha infatti bloccato una serie di conti detenuti in Bitcoin sul mercato Over The Counter (OTC): si tratterebbe di conti del valore di oltre 46 milioni di dollari.
“Venti” piuttosto negativi si avvertono anche in Europa dato che le Istituzioni finanziarie e bancarie premono per una maggiore regolamentazione.
Il membro del Consiglio direttivo della BCE e Presidente della banca centrale austriaca Ewald Nowotny ha ribadito ancora una volta che il BTC non è altro che «un oggetto puramente speculativo che si spaccia per una moneta».
Aria negativa anche dal Medio Oriente: in particolare, in Israele, l’autorità di regolamentazione del mercato avrebbe avanzato un disegno di legge che inibirebbe la quotazione in Borsa di società che investono nelle criptovalute.
Insomma, lo scenario a livello mondiale per il Bitcoin non sarebbe dei più “rosei”, anzi sembrerebbe che le Shocking Predictions 2018 di Saxo Bank si stiano per avverare.
Secondo Saxo Bank saranno due i principali eventi che cagioneranno il crollo del Bitcoin: la decisione della Russia di Putin e della Cina di bloccare le criptovalute. Dinanzi alle decisioni di queste due potenze mondiali, il prezzo del Bitcoin potrebbe subire un brusco crollo.
Le previsioni dei Big della finanza sul Bitcoin per il 2018
Secondo un’analisi di ING, il Bitcoin non potrà mai diventare “una valuta di massa” e prevedono che la criptovaluta si gonfierà e, successivamente crollerà fino a tornare un “asset di nicchia”, come all’indomani del lancio sul mercato nel 2009.
A rafforzare queste previsioni per il 2018 sono i divieti che in questi giorni sono stati adottati dai principali Big della finanza: UBS Group ha deciso di non rendere disponibili i prodotti con asset sottostante BTC a causa della sua volatilità. Parimenti, la Royal Bank of Canada avrebbe definitivamente deciso di stoppare la vendita dei prodotti legati alle criptovalute ai propri clienti nel settore della gestione patrimoniale.
Insomma, questo “crollo” del Bitcoin e questa perdita di fiducia generalizzata da parte dei Big della finanza mondiale e del sistema bancario avrebbe decretato il “balzo” del Ripple, la seconda criptovaluta in termini di capitalizzazione di mercato, la cui performance in un anno è cresciuta del +30189,40%.