Black List 2018 è la lista ufficiale pubblicata contenente l’elenco di tutte le nazioni a fiscalità privilegiata per le quali vigeva l’obbligo di comunicare tutte le operazioni intercorse tra le imprese residenti nel nostro Paese e quelle fiscalmente domiciliate in Stati e territori c.d. Paradisi Fiscali.
Dal 2017 l’obbligo di comunicazione secondo i quali i soggetti passivi Iva devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni effettuate con operatori economici con sede, residenza o domicilio negli Stati o territori a fiscalità privilegiata (cosiddetti “Paesi Black List”) è stato soppresso (articolo 4, comma 4, lettera d) del decreto legge del 22/10/2016 n. 193.
Dal punto di vista del contribuente i Paradisi fiscali rappresentano un “rifugio” dalla tassazione sui redditi, annoverabile come tecnica di evasione ed elusione fiscale.
Black List 2018: che cos’è?
Indice degli argomenti:
Paesi Black List è l’elenco di paesi che viene aggiornata di anno in anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Agenzia delle Entrate, per i quali vige l’obbligo di controllo di tutte le attività economiche intercorse tra le imprese italiane e le società con sede nei paesi a fiscalità privilegiata per contrastare il fenomeno delle frodi fiscali.
Nei paradisi fiscali si riscontra un regime di imposizione fiscale quasi assente o basso, che rende estremamente vantaggioso stabilire in questi Paesi la sede di un’impresa (come ad esempio le società offshore), oppure consente di beneficiare del segreto bancario per compiere transazioni coperte.
I Paesi appartenenti all’Elenco della Black List consentono dal punto di vista societario e del diritto commerciale di beneficiare dell’emissione di azioni al portatore, di un insieme ridottissimo di formalità societarie e contabili e regole favorevoli per l’impiantazione di servizi finanziari.
Ad esempio, è legale avere una carta di credito Offshore in un paese ad alta tassazione? Tutti i cittadini hanno il diritto ad avere conti bancari all’estero o carte di credito, però devono segnalarli nella dichiarazione dei redditi. Il rischio è minimo e non ci sono penali, perché le autorità non possono dimostrare quanti soldi vi sono sulla carta, se questa è stata ricaricata e da chi. In ogni caso si può ottenere una certificazione della società che ha emesso la carta affinchè la dichiarazione possa essere utilizzata in un processo di indagine fiscale.
Paradisi fiscali: Classificazione 2018
Una classificazione dei Paesi considerati facenti parte della Black List 2018 distingue tra le seguenti categorie:
- Pure Tax Haven: non impone tasse oppure solo una o più di valore nominale e garantisce l’assoluto segreto bancario, non scambiando informazioni con altri Stati;
- No Taxation on Foreign Income: viene tassato solo il reddito prodotto internamente;
- Low Taxation: modesta tassazione fiscale sul reddito generato sia internamente che oltre i confini;
- Special Taxation: Paesi dal regime fiscale impositivo paragonabile a quello dei Paesi considerati a tassazione ordinaria, ma che permettono la costituzione di società “flessibili”.
Secondo le indicazioni dell’OCSE i punti chiave che consentono di individuare un regime fiscale dannoso sono ascrivibili ai seguenti:
- imposizione fiscale bassa o prossima allo zero;
- assenza di trasparenza delle transazioni effettuate;
- sistema “ring fenced“, cioè tassazione con ampia disparità tra i redditi generati all’interno o all’esterno;
- mancanza di scambio d’informazioni con altri paesi;
- elevata capacità di attrarre società aventi come unico scopo quello di occultare movimenti di capitale, in assenza di effettiva attività economica ivi espletata.
I paradisi fiscali secondo Oxfam
Secondo l’Oxfam la lista dei paradisi fiscali sarebbe ascrivibile alla seguente:
- Bermuda
- Isole Cayman
- Paesi Bassi
- Singapore
- Irlanda
- Lussemburgo
- Curaçao
- Hong Kong
- Cipro
- Bahamas
- Jersey
- Barbados
- Mauritius
- Isole Vergini Britanniche
Black List Elenco aggiornato 2018 dall’Agenzia delle Entrate
- BAHAMAS, BARBUDA e BRUNEI;
- GIBUTI, GRENADA e GUATEMALA;
- ISOLE COOK, ISOLE MARSHALL e ISOLE VERGINI STATUNITENSI;
- KIRIBATI;
- LIBANO e LIBERIA;
- MACAO e MALDIVE;
- NAURU, NEVIS e NUOVA CALEDONIA;
- OMAN;
- POLINESIA FRANCESE;
- SALOMONE, SAMOA, SAINT LUCIA, SAINT VINCENT E GRENADINE, SANT’ELENA, SARK, SAINT KITTS;
- TONGA e TUVALU.
Ecco la lista dei paesi a fiscalità privilegiata per il corrente anno 2018, come aggiornata dalla stessa Agenzia delle entrate.