Patent Box 2017: regime fiscale agevolato, ecco le novità

Patent Box 2017, il regime fiscale che consente la riduzione d’imposta sugli utili dei diritti di proprietà intellettuale, in base alle ultime revisioni introdotte con la Manovra Correttiva 2017. Il Legislatore ha dovuto apportare delle modifiche alla normativa del Patent Box 2017, prevedendo l’esclusione dal regime fiscale agevolato dei redditi derivanti dallo sfruttamento dei beni immateriali, riduzione d’imposta sugli utili dei diritti di proprietà intellettuale, dei marchi d’impresa.

Patent Box 2017: che cos’è

Indice degli argomenti:

Il Patent Box, è una misura introdotta per la prima volta in Italia dal governo di Matteo Renzi con la Legge di Stabilità 2015, come strumento a sostegno delle imprese che promuovono sul mercato brevetti, innovazione e proprietà intellettuali favorendo e contribuendo allo Sviluppo Economico del paese. In base a quanto previsto dal D.L. 50/2017, sono ora esclusi da questo strumento agevolativo, i marchi d’impresa perché l’Italia si è dovuta allineare alle indicazioni OCSE volte ad armonizzare i diversi regimi di Patent Box dei Paesi membri dell’organizzazione.

Il Patent box, è quindi un insieme di agevolazioni, già adottate in molti altri paesi europei come la Spagna, l’Inghilterra, il Belgio e l’Olanda che consente di agevolare brevetti e tutelare la proprietà intellettuale. Si tratta di un regime fiscale che le imprese italiane possono fruire, per avere una riduzione delle imposte sugli utili derivati dall’utilizzo, dalla vendita o dalla cessione in licenza di un particolare brevetto italiano nel mondo.

Patent Box 2017: novità e revisioni Manovra Correttiva 2017

Con il Patent Box, lo Stato italiano rinuncia alle maggiori entrate sui brevetti, marchi e disegni, consentendo così la crescita del PIL, grazie allo sfruttamento dell’innovazione derivante dai brevetti, garantirebbe lo sviluppo dell’economia nazionale.

La misura, introdotta dal decreto investment compact – patent box come regime fiscale per la tassazione dei redditi derivanti dai beni immateriali e di tipo commerciali, è stato modificato con la Manovra Correttiva 2017 del Governo Gentiloni. Dal regime Patent Box 2017 non rientrano i marchi d’impresa e rimangono agevolati i seguenti beni immateriali:

brevetti;

software;

disegni/modelli;

know-how.

Possono continuare a fruire dell’agevolazione sui marchi, le imprese per le quali il bilancio coincide con l’anno solare, che hanno presentato la domanda di adesione al regime per gli anni di imposta 2015 e 2016. La durata rimane stabile a 5 anni.

Patent Box: soggetti destinatari

Possono optare per il regime fiscale agevolativo, a condizione che esercitino le attività di ricerca e sviluppo, tutti i soggetti titolari di reddito di impresa, ovvero:

  • le persone fisiche che esercitano imprese commerciali ai sensi dell’articolo 55 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917;
  • i soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettere a) e b), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917;
  • i soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera c), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 relativamente all’attività commerciale eventualmente esercitata;
  • i soggetti di cui all’articolo 5, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ad eccezione delle società semplici;
  • i soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera d), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo, con stabile organizzazione nel territorio dello Stato alla quale sono attribuibili i beni immateriali.

Patent Box 2017: casi di esclusione

Il beneficio non si applica alle società seguenti:

  • assoggettate alle procedure di fallimento dall’inizio dell’esercizio in cui interviene la dichiarazione di fallimento;
  • assoggettate alle procedure di liquidazione coatta dall’inizio dell’esercizio in cui interviene il provvedimento che ordina la liquidazione;
  • assoggettate alle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi dall’inizio dell’esercizio in cui interviene il decreto motivato che dichiara l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria sulla base del programma di cessione dei complessi aziendali di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270.



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