Cosa è la SRL Unipersonale e responsabilità dell’amministratore

Innanzitutto diciamo che la srl unipersonale, più comunemente conosciuta come srl a socio unico, è una società di capitale cui legittimo proprietario è un unico soggetto.

Quindi, al momento della costituzione puoi tranquillamente intestarti, già dal primo giorno, le quote tutte a te stesso.

Alternativamente, puoi aprire una srl unipersonale anche dopo che hai provveduto alla sua costituzione: acquistando, ad esempio, le quote degli altri soci che hanno aperto la società ma decidono in un secondo momento di uscire.

Pertanto, se per la società di persona, qualora tu resti unico socio, hai 6 mesi di tempo per trovarti un nuovo socio, sennò sei costretto a chiudere la società; con la società di capitali ed in particolare la srl è possibile intestare tutte le quote societaria ad un unico soggetto.

La srl unipersonale è a tutti gli effetti una srl tradizionale, quindi l’unica differenza è che ha un unico socio. Infatti, per quanto riguarda la responsabilità patrimoniale, tu rispondi solo limitatamente al solo capitale investito, e visti i tempi, non è male come idea.

L’iter per la costituzione della srl unipersonale è uguale a quello della srl tradizionale e, come questa, anche quella a socio unico è assoggettata ad IRES al 24%. La differenza sta nel fatto che il capitale sei tenuto a versarlo per interno e non prima il 25% e poi il resto come per la srl tradizionale.

Responsabilità del socio/amministratore

Nel caso di SRL Unipersonale, le sanzioni tributarie che vengono attribuite alla società possono essere irrogate direttamente all’amministratore e socio unico. Questo perché, secondo i giudici della Corte di Cassazione si suppone che, essendo un unico socio, gli interessi suoi e quelli della società coincidono e, pertanto, è costretto lui a pagare per lei, nonostante la responsabilità limitata di cui abbiamo già parlato.

Srl unipersonale: l’amministratore/socio risponde in toto

In una srl unipersonale, le sanzioni tributarie che vengono attribuite alla società possono essere irrogate direttamente all’amministratore e socio unico. Nel caso di specie, quest’ultimo è tenuto a rispondere personalmente e illimitatamente con il proprio patrimonio.

Questo è quanto affermato dalla Corte di Cassazione nelle ordinanze n. 12334 e 12335/2019 del 9 maggio scorso.

Stando alle ultime ordinanze, i giudici della Corte di Cassazione hanno disapplicato la regola speciale, la quale stabilisce che le sanzioni tributarie attribuite a carico di società «sono esclusivamente a carico della persona giuridica». Infatti, portando in auge la regola generale, «la sanzione è riferibile alla persona fisica che ha commesso la violazione»

Quindi, nel caso in cui interessi della società sono gli stessi di quelli della persona fisica, che è un socio solo, a rispondere è l’amministratore unico o socio unico della srl unipersonale.

Il tutto nasce con la notifica di avvisi di accertamento che venivano recapitati direttamente alla persona fisica e non alla società. Al soggetto, in qualità di legale rappresentante e socio unico di una srl unipersonale, venivano intimati pagamenti e di imposte, quali IRES, IRAP ed IVA relativi agli anni d’imposta 2004 e 2005.

Nell’accertamento, l’Agenzia delle Entrate, poneva come principale soggetto e responsabile in solido della società e quindi anche delle sanzioni, la persona fisica nella qualità di socio ed amministratore unico, individuando come «autore materiale delle violazioni».

Nei vari tentati ricorsi, il socio amministratore chiedeva che nei suoi confronti venisse applicata la regola stabilita dall’articolo 7 del dl 269/2003 (Riferibilità esclusiva alla persona giuridica delle sanzioni amministrative tributarie); la quale dispone che le sanzioni amministrative relative al rapporto fiscale proprio di società o enti con personalità giuridica sono esclusivamente a carico della persona giuridica, quindi a carico solo della società.

I giudici della Cassazione sono di tutt’altro pensiero, arrivando ad un risultato ben diverso da quello richiesto dal socio amministratore, poiché il beneficiario delle violazioni commesse non veniva individuato più nella società ma sulla persona fisica.

Infatti, dalla valutazione fatta dai giudici si presuppone che la persona fisica, sia il vero autore della violazione e, come tale, ha agito nell’interesse della società rappresentata o amministrata, ma a beneficiare delle violazioni sia stato proprio lui. Pertanto le sanzioni devono essere irrogate solo a suo carico.

Dunque in una srl unipersonale, le sanzioni tributarie che vengono attribuite alla società possono essere irrogate direttamente all’amministratore e socio unico, dove quest’ultimo è tenuto a rispondere personalmente e illimitatamente con il proprio patrimonio, in quanto i fini della società coincidono con quelli suoi.

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