Molti sono oggi gli italiani che, tendono ad investire i propri risparmi in strumenti finanziari di molteplici tipologie, ma non conoscono o non s’informano sulla tassazione, dei prodotti, sul quale hanno investito i loro risparmi. Siccome sono del parere, che prima d’investire, bisogna avere la giusta cultura fiscale (anche per sapere quale prodotto, può rendere meglio, rispetto alla tassazione applicata), a mio avviso è fondamentale conoscere la TASSAZIONE del proprio investimento . Tassazione che varia in base al tipo di strumento finanziario per il quale si è investito.
Abbiamo diversi strumenti finanziari, differenti tra loro sia per tipologia di investimento da effettuare che per tassazione che subiscono. Andiamo ora vedere tutte le tipologie a partire dalle rendite finanziarie.
Tassazione della Rendita finanziaria
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La rendita finanziaria non è altro che un’entrata o un provente derivante dal possesso di una risorsa produttiva. Da questo calcolo non fanno parte né i redditi derivanti da lavoro autonomo, né i redditi derivanti dall’attività imprenditoriale.
Tra le varie rendite finanziarie più conosciute troviamo quella che deriva dagli interessi degli investimenti che qualsiasi soggetto ha effettuato: ossia quelle derivanti dagli investimenti fatti nel mercato azionario oppure i buoni tesoro.
Quando si dice che le rendite vengono tassate, vuol dire che, una parte degli interessi derivanti che hai ricevuto grazie all’investimento, devono essere versate nelle casse dello stato. La cosa molto importante da capire è che non vengono tassati gli investimenti in senso stretto ma solo ed esclusivamente le entrate derivanti da questi.
Infatti, devi tener presente che un investimento, per quanto tale, è sempre soggetto a rischio: può portare benefici o perdite. Proprio per tale motivo, è bene distinguere la tassazione delle rendite finanziarie e tassa patrimoniale, perché quest’ultima colpisce il contribuente per solo semplice fatto che si ha il possesso. A differenza della rendita che viene tassata solo se genere a qualcosa di positivo, altrimenti rimane l’investimento e basta.
Qualsiasi rendita finanziaria, a partire dall’anno d’imposta 2018, ha una tassazione con aliquota al 26%.
Tassazione azioni
In finanza viene definita azione la quota di percentuale che un cittadino possiede di una società per azioni. Chi possiede decide di comprare tale strumento finanziario:
- prende il nome di azionista
- e acquisito un determinato diritto che gli consente di poter ricevere dei dividendi (quando la società viaggia in buone acque) in proporzione alla quota posseduta.
Tuttavia, nel caso la società vada in perdita, l’azionista ovvero colui che possiede l’azione, non deve rispondere dei debiti di cui la società è padrona, ma potrà solo perdere solo quella parte di denaro che ha versato inizialmente per comprare per l’azione.
Inoltre, l’azionista, non è obbligato a detenere le azioni a vita: può procedere disinvestimento, cioè vendere le azioni, all’interno del mercato azionario. Abbiamo diverse tipologie di azioni, come ad esempio: quelle ordinarie che danno diritto ad eventuali dividendi, senza diritto di voto, con diritto di voto limitato a voto plurimo e di risparmio.
Quando si vende un azione ad una valore più alto rispetto a costo di acquisto, si ha un guadagno. In questo caso, la parte che viene tassata è data dalla differenza tra i prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto comprensivo anche delle commissioni. Sulla differenza generata da questo calcolo viene applicata l’aliquota del 26%.
Quando l’azione della stessa società viene acquistata in più tranche, ognuna con prezzo differente, il prezzo di acquisto su cui poi fare la differenza, è dato dalla media dei prezzi pagati per ogni rispettiva tranche.
Stessa aliquota del 26% anche per i dividendi staccati dal titolo.
Tassazioni Titoli di Stato
I Titoli di Stato possono essere definiti come un’ottima opportunità per chi ha intenzione di investire i propri risparmi senza però rischiare troppo.
Andando più nel dettaglio, sono degli strumenti che ogni governo nazionale emette al fine di poter finanziare le proprie esigenze di indebitamento e soddisfare il fabbisogno del paese, nonché riuscire a rispondere alle attivita istituzionali. Oltre a questi abbiamo anche i buoni fruttiferi postali che sono emessi da Poste Italiane S.p.A., BOT e BTP.
Tuttavia, però, è vero che chi investe in Titolo di Stato rischia poco, ma è altrettanto vero che, conseguentemente, anche l’eventuale guadagno sarà tendenzialmente basso.
La tassazione dei Titoli di Stato, o meglio delle rendite derivanti da questi, è tassata con un’aliquota pari al 12,5%.
Tassazione Fondi
Il fondo comune d’investimento è uno degli strumenti più diffusi ed è quello maggiormente scelto dagli investitori italiani. Tali fondi sono gestiti dalle società di gestione del risparmio i quali investono tutto il patrimonio che viene raccolto tra i risparmiatori in attività finanziarie diverse.
Esistono diverse tipologie di fondo. Si differenziano tra loro in base agli strumenti su cui investono:
- fondi azionari, che investono tendenzialmente in titoli azionari;
- fondi obbligazionari, se si concentrano prevalentemente sui bond;
- fondi bilanciati, che hanno come oggetto sia azioni che obbligazioni;
- fondi monetari, concentrati sul mercato monetario.
I fondi, che siano mobiliari o immobiliari, subiranno una tassazione del 20% e non più del 12,5%. Però, se all’interno del fondo sono presenti alcuni strumenti soggetti ad aliquota ridotta continueranno ad essere tassati con aliquota del 12,50%; solo però per quella determinata quota.
Stessa tassazione del 20% anche per i fondi pensione. Qualora le obbligazioni vengono emesse all’estero, vale la tassazione estera.
Tassazione ETF
Questa è una tipologia di investimenti meno in voga tra gli italiani. Gli ETF (Exchange Traded Funds) vengono definiti come particolari fondi d’investimento. Come succede per i fondi, quando si investe in un ETF, si acquista un determinato paniere di titoli e si mette in gioco il proprio risparmio assieme a quello di altri investitori.
Se l’investimento va bene o va male dipende tutto dal risultato di tutti i singoli strumenti su i quali il fondo ha investito.
I proventi derivanti da questa tipologia di strumenti è pari al 26%. Se all’interno degli ETF vi sono anche presenti dei Titoli di Stato, questa parte va a concorrere al 48,08%.