Una delle più rilevanti novità introdotte dal nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale è il c.d. Domicilio digitale che “al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione […] un proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC)”.
Tra le tante novità la più importante per i cittadini e le imprese, è l’introduzione immediata in Italia del nuovo domicilio digitale, legato ad un indirizzo di PEC, grazie al quale le PA possono comunicare direttamente con il cittadino e le unità produttive.
Il domicilio digitale, una volta comunicato dal cittadino, viene inserito nella nuova Anagrafe Nazionale online (ANPR) e viene reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o esercenti di pubblici servizi.
Si tratta di una novità rilevante e davvero rivoluzionaria per la digitalizzazione dell’Italia: i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione includono tra le varie misure l’istituzione del domicilio digitale che, speriamo, si concretizzi entro fine 2017.
Vediamo che cos’è il domicilio digitale, come funziona, a cosa serve e come si procede con l’attivazione.
Domicilio digitale: che cos’è
Indice degli argomenti:
Il domicilio digitale è un recapito elettronico (indirizzo email) che il cittadino decide di utilizzare per le comunicazioni che intercorrono con la PA.
Sicuramente il tutto si concretizzare entro la fine del 2017 dato che sono tre anni oramai che la riforma è sulla carta e, non è ancora decollata. Il governo, nel frattempo, sta studiando anche canali alternativi.
Si tratta di piccoli step e sperimentazione che devono essere implementate ed introdotte a livello nazionale: il domicilio digitale, insieme all’identità digitale e all’anagrafe unica, costituiscono i tasselli fondamentali della cittadinanza digitale ovvero l’evoluzione dei diritti e dei doveri dei cittadini italiani nella vita quotidiana.
Il Codice di Amministrazione Digitale (CAD) all’articolo 3-Bis sancisce che
“1. Al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione […] un proprio indirizzo di posta elettronica certificata quale suo domicilio digitale.
- L’indirizzo di cui al comma 1 è inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente-ANPR e reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o esercenti di pubblici servizi”.
Come si può intuire dal testo legislativo, il domicilio digitale è un indirizzo elettronico certificato inserito nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) e reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori di pubblici servizi, al fine di comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale che funge da domicilio fiscale.
Il domicilio digitale consente al cittadino di ricevere tutte le comunicazioni e le notifiche di atti come le cartelle esattoriali, sanzioni stradali, inviare documenti etc.
Una volta che il domicilio digitale diventerà realtà, la Pubblica Amministrazione non sarà più obbligata a conservare il cartaceo (almeno sembra l’intento riformistico). Forse entro la fine del 2017, ci assicura il Ministro Madia.
Domicilio Digitale: come attivarlo e MODULO da scaricare
I cittadini interessati potranno attivare il domicilio digitale se in possesso di un indirizzo PEC comunicato (come sancito dall’articolo 3-Bis del CAD).
L’attivazione del domicilio si deve richiedere al Comune di residenza attraverso un MODULO, qui di seguito utilizzabile:
Al Sindaco
del Comune di XXXXX
Comunicazione del domicilio elettronico.
Il sottoscritto ____________________________________ nato a ______________________________ il ____________ residente a ……….. in _____________________________________;
dichiaro il mio domicilio elettronico di Posta Elettronica Certificata:
________________________@____________________________
per i fini descritti dal Codice dell’Amministrazione Digitale CAD – Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modifiche e integrazioni – con particolare riferimento agli articoli sotto citati:
Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82
Utilizzo della posta elettronica certificata.
- Per le comunicazioni di cui all’ articolo 48, comma 1 , con i soggetti che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo ai sensi della vigente normativa tecnica, le pubbliche amministrazioni utilizzano la posta elettronica certificata. La dichiarazione dell’indirizzo vincola solo il dichiarante e rappresenta espressa accettazione dell’invio, tramite posta elettronica certificata, da parte delle pubbliche amministrazioni, degli atti e dei provvedimenti che lo riguardano (27) .
Posta elettronica certificata.
- La trasmissione telematica di comunicazioni che necessitano di una ricevuta di invio e di una ricevuta di consegna avviene mediante la posta elettronica certificata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68 , o mediante altre soluzioni tecnologiche individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito DigitPA . (129)
- La trasmissione del documento informatico per via telematica, effettuata ai sensi del comma 1 , equivale, salvo che la legge disponga diversamente, alla notificazione per mezzo della posta.
- La data e l’ora di trasmissione e di ricezione di un documento informatico trasmesso ai sensi del comma 1 sono opponibili ai terzi se conformi alle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68 , ed alle relative regole tecniche, ovvero conformi al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 1 .
Decreto Legge del 18.10.2012 n. 179 in G.U. del 19.10.2012 n. 245 supplemento ordinario n. 194. Decreto Legge del 18 ottobre 2012 n. 179
Art. 4 Domicilio digitale del cittadino
- Dopo l’articolo 3 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, è inserito il seguente:
«Art. 3-bis (Domicilio digitale del cittadino). – 1. Al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione, secondo le modalità stabilite al comma 3, un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale.
- L’indirizzo di cui al comma 1 è inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente-ANPR e reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o esercenti di pubblici servizi.
- Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il Ministro delegato per l’innovazione tecnologica, sentita l’Agenzia per l’Italia digitale, sono definite le modalità di comunicazione, variazione e cancellazione del proprio domicilio digitale da parte del cittadino, nonchè le modalità di consultazione dell’ANPR da parte dei gestori o esercenti di pubblici servizi ai fini del reperimento del domicilio digitale dei propri utenti.
- A decorrere dal 1° gennaio 2013, salvo i casi in cui è prevista dalla normativa vigente una diversa modalità di comunicazione o di pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi comunicano con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dallo stesso dichiarato, anche ai sensi dell’articolo 21-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, senza oneri di spedizione a suo carico. Ogni altra forma di comunicazione non può produrre effetti pregiudizievoli per il destinatario.
- Dall’attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.».
Dichiara pertanto di essere a conoscenza che con decorrenza dalla data di consegna della comunicazione al protocollo dell’Ente dell’indirizzo di posta elettronica certificata dichiarato come “domicilio elettronico”, fatte salve diverse modalità di comunicazione espressamente previste da normative vigenti, il Comune di xxxxxxx comunicherà esclusivamente tramite il nuovo recapito elettronico.
Dichiara, altresì di essere informato che i miei dati saranno trattati nel rispetto del D.Lgs 196/2003, come da informativa completa sotto riportata.
Dichiaro inoltre che sarà mia premura comunicare ogni variazione relativa al domicilio elettronico (modifica o cancellazione).
Luogo, Data______________________
Firma
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