COME E QUANDO VANNO REGOLARIZZATI I PROPRI GUADAGNI ONLINE?

Come vanno dichiarati i guadagni online? Quando bisogna presentare la dichiarazione dei redditi?

Indice degli argomenti:

Partiamo sin da subito nel capire cosa s’intende per “guadagni online” o per lo meno cosa intendo io.

Guadagnare online significa, sfruttare internet, per avere una remunerazione derivante dalla vendita di un servizio, prodotto, infoprodotto, esposizione di un banner pubblicitario, vendita diretta di spazi web o applicare tutte le strategie possibili per sfruttare le opportunità che offre la “rete” al fine di incrementare i nostri guadagni.

Ora che tu sia un esperto di tecnologia, di giochi online, o un blogger professionista nel campo  del benessere della persona, all’Agenzia delle Entrate, poco importa. Ciò che è fondamentale sapere, è che ogni guadagno generato online va dichiarato al fisco.

Quello che c’è da sapere è che al momento della stesura di questo ebook in Italia non esiste ancora una  vera e propria regolamentazione fiscale che disciplini chiaramente come devono essere dichiarati i guadagni online, ma possiamo solo interpretare ed applicare le normative generali (TUIR Testo Unico del 22/12/1986 n. 917) e il comportamento di prassi, che ormai sia io che tanti altri commercialisti applichiamo nel gestire contabilità che trattano di guadagni generati tramite internet.

Una delle domande più ricorrenti che ricevo tramite mail o commenti è proprio questa: “Come devo regolarizzare le mie entrate online?

La mia risposta è sempre la stessa, ovvero, dipende da che tipologia di entrata hai avuto e dall’ammontare della stessa.

Perché dico questo? Per capire come dichiarare al Fisco i propri guadagni online, bisogna monitorare e rendicontare i guadagni che ci arrivano dalle varie forme di advertisement. Capire l’ammontare annuo del nostro guadagno, ci permette di stabilire quale sia il metodo di tassazione da utilizzare per dichiarare i guadagni al Fisco.

In una prima fase, possiamo distinguere i guadagni da dichiarare, con evidenziazione di quest’ultimi tramite emissione di ricevuta di prestazione occasionale o tramite fattura per il titolare di partita iva.

Quando è obbligatorio aprire la partita iva?

Lʼobbligo di aprire la Partita Iva nasce quando si svolge in maniera abituale unʼattività di lavoro autonomo, anche se in modo non esclusivo o continuativo. Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorche’ non esclusiva, di qualsiasi attivita’ di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di societa’ semplici o di associazioni senza personalita’ giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata delle attivita’ stesse. (art. 5 DPR 633/72).

In concreto l’art.5 del DPR 633/72 cosa dice? Afferma che è obbligatorio aprire la partita iva nel momento in cui si svolge una professione in maniera abituale (senza tenere in considerazione la soglia dei 5000,00, infatti ho spiegato sopra, che un blog che inserisce pubblicità Adsense, è obbligato sin da subito ad aprire la partita iva, in quanto, l’attività viene svolta in maniera abituale, anche se non esclusiva o continuativa).

Quindi, sintetizzando:

  1. L’obbligo di apertura della partita IVA dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l’attività (art. 5 DPA 633/1972 DPR 633/72).
  2. Nel caso di abitualità occorre aprire la partita IVA
  3. Nel caso di occasionalità non occorre aprire partita IVA



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