Carta REI 2018: come fare domanda e a chi spetta. Ecco come richiederla

Ecco la nuova Carta REI per il Reddito di Inclusione 2018, si tratta di nuova carta di pagamento elettronica attraverso la quale i soggetti autorizzati potranno beneficiare della nuova misura chiamata reddito di inclusione REI.
Il Ministro del lavoro Poletti ha sottolineato la scelta del Governo di “lavorare con continuità nella logica del sostegno all’inclusione alle famiglie che si trovano in uno stato di povertà, già avviata dal Governo precedente con le sperimentazioni del Sia“. I due pilastri del decreto rimangono: “il sostegno al reddito e la presa in carico per l’inclusione”, ha precisato lo stesso Poletti.
In questa guida vediamo di capire meglio che cos’è, come funziona e a chi spetta la Carta REI. Puoi anche visionare quali sono i requisiti per il reddito di cittadinanza.

Che cos’è la Carta REI?

Indice degli argomenti:

Si tratta di una Carta di pagamento elettronica, assimilabile ad una carta prepagata e, il lasso di tempo che intercorre tra la richiesta e l’approvazione, non dovrebbe eccedere i 20 giorni.
Si tratta di introdurre la misura per lottare contro la povertà e per rendere veloce l’accesso al contributo: sono previsti sportelli dedicati per presentare i documenti per farne richiesta.
La richiesta va presentata a validi «punti per l’accesso al Rei», da identificare sul territorio: il Comune raccoglie la domanda verifica i requisiti di cittadinanza e residenza e procede con l’inoltro telematico all’Inps entro 10 giorni lavorativi. L’INPS, entro i successivi 5 giorni, dopo aver espletato tutti i controlli necessari, riconosce o meno il beneficio al soggetto richiedente.

Carta REI 2018: quando entrerà in vigore?

Dal 2018 la Carta REI sarà messa a regime e le prime domande potranno essere presentate a partire già da dicembre 2017, (questa è l’intenzione). La Carta REI sarà finanziata con 2 miliardi di euro annui, diretta a 500.000 famiglie per un importo massimo di sostegno economico di 485 euro mensili.
La nuova Carta Rei sarà una carta di pagamento molto simile alle prepagate sulla quale l’ente comunale tramite l’INPS accrediterà l’importo di reddito di inclusione spettante alla famiglia in difficoltà economica.
Si tratta di un nuovo strumento di sostegno ai nuclei familiari italiani previsto dal Governo per contrastare la povertà e, ad oggi, è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri. Si tratta di una nuova misura che sostituirà il Sostegno l’inclusione attiva (Sia).

Requisiti necessari per richiedere la Carta REI

Il Reddito di inclusione è riconosciuto a tutti i nuclei familiari con un Isee non superiore ai 6.000 euro, il patrimonio immobiliare deve avere un valore non eccedente i 20.000 euro ed il patrimonio mobiliare non deve eccedere i 10.000 euro. Si tratta di una misura di sostegno economico compatibile con l’attività lavorativa, ma non con la fruizione di ammortizzatori sociali come la Naspi.
Per quanto concerne l’ammontare massimo previsto, si prevede che arriverà ad un massimo di 190 euro pro-capite e sino a 485 euro per un nucleo familiare di 5 persone. La durata? 12 mesi e fino ad un massimo di 18 mesi.
Chi può richiedere la Carta REI? Prima di tutto i nuclei familiari con figli disabili o minorenni, ma anche donne in stato di gravidanza e soggetti disoccupati.
Le richieste si potranno inoltrare già a partire dal 1 dicembre 2017 tramite gli help desk o “punti per l’accesso al Rei” fruibili ed approntati nei Comuni. Sarà proprio il Comune che riceverà le domande dei cittadini e che ne verificherà i requisiti di cittadinanza e di residenza richiesti dalla legge per accedere al REI.
Si ricorda che il beneficio economico è aperto non solo ai cittadini italiani, ma anche a quelli comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno.
Vista la disponibilità di risorse, sono privilegiati: i nuclei con figli minori, le donne in gravidanza, , gli over 55enni disoccupati e i figli con disabilità. Per quanto riguarda i “soldi”, si prevede che possano essere già accreditate le prime somme a partire dal mese di gennaio 2018.




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