Come presentare dichiarazione integrativa in seguito a lettera di compliance per omissione di reddito 2013

Il software “Compliance” consente il calcolo delle sanzioni e degli interessi per regolarizzare, attraverso il ravvedimento, errori (che hanno determinato una maggior imposta dovuta o un minor credito utilizzato ai fini irpef, addizionale regionale, addizionale comunale e contributo straordinario di solidarietà) risultanti nelle dichiarazioni dei contribuenti che hanno ricevuto una comunicazione di promozione della compliance relativa agli anni d’imposta 2012, 2013 e 2014, con compilazione automatica del Modello F24 utile al perfezionamento del versamento.

Si precisa che tale software non consente, invece, il calcolo delle sanzioni dovute e degli interessi qualora dalle comunicazioni di promozione della compliance risulti una maggior imposta dovuta o un minor credito utilizzato ai fini iva e irap.

Compliance Redditi 2012 2013 2014: Come presentare la dichiarazione integrativa per evitare  errori

Indice degli argomenti:

Per agevolare il contribuente ad avere una collaborazione con il Fisco e promuovere l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari (la cosiddetta tax compliance), l’Agenzia delle Entrate ha
avviato una serie di iniziative.

Prima fra tutte è quello di inviare delle lettere informative, con la quale il Fisco, mette a disposizione i dati in suo possesso per consentire al contribuente che riconosce l’errore, di sanarlo in maniera spontanea, grazie alla riduzione delle sanzioni applicabili in sede di accertamento e grazie alla presentazione di una dichiarazione integrativa.

Questa guida è focalizzata sulla comunicazione destinata alle persone fisiche per invitarle a verificare se nella dichiarazione dei redditi presentata nel 2014, per i redditi del 2013, hanno indicato correttamente tutti i dati reddituali.

La lettera viene inviata ai contribuenti che, secondo quanto risulta all’Agenzia delle Entrate, non avrebbero dichiarato, o lo avrebbero fatto in modo parziale, un reddito derivante da un
contratto di locazione di un immobile, un reddito da lavoro dipendente, una plusvalenza, un reddito di partecipazione in società, ecc.

In questo modo, prima che l’Agenzia notifichi un avviso di accertamento, il destinatario della comunicazione potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa e grazie all’istituto del ravvedimento operoso.

Questo istituto è stato di recente modificato (legge di stabilità 2015) proprio per garantire al contribuente la possibilità di effettuare le opportune correzioni e i conseguenti versamenti delle
somme dovute, beneficiando della riduzione delle sanzioni, anche a seguito di segnalazione da parte dell’Agenzia.

La lettera che l’Agenzia delle Entrate invia, non è un accertamento, ma un invito a verificare la propria posizione fiscale ed eventualmente mettersi in regola con il pagamento delle imposte.

Il documento riporta:

  1. l’identificativo della comunicazione;
  2. i redditi che dai dati presenti in Anagrafe tributaria non risultano dichiarati;
  3. una tabella di dettaglio delle categorie reddituali alle quali si riferiscono i redditi segnalati.

Alla lettera sono inoltre allegate le istruzioni sull’utilizzo del “Cassetto fiscale” e di “CIVIS” e sulle “modalità di compilazione della dichiarazione integrativa”.

Vediamo adesso come regolarizzare gli errori commessi e come presentare la dichiarazione integrativa

Dopo aver verificato i dati contenuti nella lettera, se si riconosce di aver commesso gli errori segnalati dall’Agenzia delle Entrate, è possibile correggerli mediante il cosiddetto
“ravvedimento operoso”.

In pratica, ci si può mettere in regola ed evitare successivi avvisi di accertamento se si compiono tutte le azioni seguenti:

  • si presenta una dichiarazione integrativa;
  • si versano le maggiori imposte dovute e gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal  giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene
    effettivamente effettuato;
  • si versano, in misura ridotta, le sanzioni specifiche delle violazioni oggetto di comunicazione e in essa contenute.

Per la presentazione della dichiarazione integrativa occorre utilizzare il modello “Unico Persone Fisiche 2014. Questo modello va utilizzato anche se la dichiarazione originaria è stata
presentata con il modello 730. Nella dichiarazione integrativa, da presentare esclusivamente per via telematica (direttamente o tramite intermediario abilitato), devono essere indicati:

    • i redditi non dichiarati, come segnalato nella lettera ricevuta
    • tutti gli altri dati relativi a redditi, oneri e crediti che già erano stati esposti nella dichiarazione originaria e che non richiedono alcuna modifica.

In sostanza, la dichiarazione integrativa deve contenere tutti i dati dichiarati e non soltanto quelli che sono stati aggiunti o modificati. Nella dichiarazione occorre barrare l’apposita casella “dichiarazione integrativa”, presente nel frontespizio del modello. Inoltre, è necessario evidenziare quali quadri della dichiarazione originaria sono oggetto di aggiornamento e quali non sono stati invece modificati. Per evitare errori, si consiglia di consultare le istruzioni per la compilazione del modello, disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata ai “Modelli di  dichiarazione – Anno 2014”.

Se disponibile la dichiarazione originariamente presentata, all’interno della sezione “L’Agenzia scrive – Invito alla Compliance” del “Cassetto fiscale”, oltre ai prospetti precompilati dei quadri
da rettificare, sono presenti:

  • due collegamenti telematici (link) da utilizzare per la predisposizione e l’invio della dichiarazione integrativa
  • un foglio “Avvertenze” con le informazioni utili alla compilazione della dichiarazione integrativa.

Tramite il link ”scarica dichiarazione da integrare”, è possibile scaricare il file contenente la dichiarazione originaria presentata per l’anno d’imposta 2013, eventualmente già rettificata a seguito del controllo automatizzato (art. 36-bis del Dpr 600/73) e del controllo formale (art. 36-ter del Dpr 600/73).

Con il link “scarica il software di compilazione”, invece, si può installare sul proprio pc il pacchetto UnicoOnLine da utilizzare per la predisposizione e l’invio della dichiarazione integrativa e per la compilazione del modello F24.

Come si versano i maggiori importi che sono stati determinati dalla presentazione della dichiarazione integrativa?

Per versare le somme dovute (maggiore imposta, interessi e sanzione ridotta) deve essere utilizzato il modello F24, disponibile, con le relative istruzioni di compilazione, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Nell’apposito campo del modello F24 va riportato il “codice atto” indicato in alto a sinistra nella lettera ricevuta.

La sanzione da versare con il ravvedimento è ridotta a 1/6 della misura minima. Pertanto, nei casi di dichiarazione infedele, sarà pari al 15% della maggiore imposta che risulta dalla dichiarazione integrativa (la sanzione ordinaria, infatti, va da un minimo del 90% a un massimo del 180% delle maggiori imposte dovute). Inoltre si ricorda che l’importo determinato, non potrà essere rateizzato ed andrà pagato in un unica soluzione.

La sanzione ordinaria è più elevata quando si omette o si dichiara in parte un canone di locazione di immobili ad uso abitativo per i quali si è scelto il regime della “cedolare secca”.

Infatti, in tali casi la sanzione ordinaria per infedele dichiarazione va:

1. da un minimo del 180% a un massimo del 360%, se i canoni sono stati dichiarati solo parzialmente
2. da un minimo del 240% a un massimo del 480%, in caso di omessa indicazione.

Quindi, se nella lettera ricevuta dall’Agenzia sono indicati redditi di questo tipo, perché nella dichiarazione originaria non sono stati dichiarati in tutto o in parte canoni di locazione assoggettati a
cedolare secca, la sanzione ridotta da versare con il ravvedimento sarà pari:

  • al 30% (1/6 di 180%), nel primo caso
  • l 40% (1/6 di 240%), nel secondo caso.

Gli interessi da versare vanno calcolati, invece, al tasso legale annuo vigente, rapportato ai giorni di ritardo.

Per determinare agevolmente la misura delle sanzioni e degli interessi dovuti con il ravvedimento, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile gratuitamente, sul suo sito internet, il software Compliance – Calcolo delle sanzioni e degli interessi dovuti”.

Nel modello F24 gli importi relativi a imposta, interessi e sanzione devono essere riportati in maniera distinta, indicando correttamente i codici tributo. I principali codici tributo da utilizzare:

Ecco un esempio su come si compila l’F24 per pagare le maggiori imposte dalla redazione di una dichiarazione integrativa, in seguito ad una lettera dell’Agenzia delle Entrate:

Ecco un esempio di come si presenta la lettera che l’Agenzia delle Entrate stà facendo pervenire ai contribuenti:

 

 

 




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