Come aprire una società all’estero: Risvolti fiscali

Costituire una società all’estero, specie in paesi a fiscalità privilegiata, i c.d paradisi fiscali, è possibile ed assolutamente agevole per il soggetto aspirante imprenditore che intende avviare e realizzare il proprio progetto di business imprenditoriale. Meno burocrazia e più vantaggi fiscali, sono questi i punti di forza e le opportunità che un aspirante imprenditore deve sapere cogliere a 360 gradi.

Secondo l’ultima classifica “Doing Business” della Banca Mondiale, l’Italia si posiziona solo al 45esimo posto nello stimolare gli affari. Non sorprende quindi, che molti italiani decidano di fare le valigie e costituire la propria società all’estero per fruire di un regime di tassazione molto più favorevole che in Italia. Aprire una società all’estero può essere assolutamente profittevole per avere succursali in un paese diverso, potenziale mercato di sbocco dei prodotti o dei servizi commercializzabili. Ciò comporta il reperimento di personale e di un management residente oltre che una organizzazione fisica sul posto. Inoltre, aprire una società all’estero consente un netto risparmio di tasse dato che si pagano le imposte dove si produce reddito e con lo stesso regime fiscale (sicuramente meno oneroso di quello italiano).

Una delle soluzioni fiscali più utilizzate in ambito UE è la LTD, uno strumento flessibile ed economico utile per gestire una start up, attività professionali, piccole e medie imprese sino a complesse strutture produttive. La LTD è una società di diritto europeo, come tale gode della libertà di stabilimento prevista per tutte le persone (fisiche e giuridiche) residenti nella Comunità Europea.

Per quanto concerne l’imposizione fiscale nel Regno Unito è assolutamente una delle più favorevoli in ambito comunitario: per beneficiare di un risparmio fiscale occorre produrre un reddito e sviluppare una valida idea imprenditoriale. Se il reddito viene prodotto nel Regno Unito il vantaggio fiscale è superiore al 20%; inoltre, costituire una Ltd costa circa 24 £ per effettuare la registrazione online alla Companies House.

Volete aprire una società nelle Isole Cayman? Beh, è sicuramente un’ottima idea in quanto: non ci sono imposte sulla società, redditi, vendite o plusvalenze, i visti di lavoro garantiti per 5 anni per i dipendenti, in 5 giorni; proprietà intellettuale protetta offshore, minima regolamentazione governativa, nessun obbligo di segnalazione al governo. Altre mete predilette, a fini di agevolazione fiscale, sono i più noti paradisi come le gli Emirati Arabi e gli Usa, Malta, il Belize, Nevis, Russia e Scozia. Anche Cipro è uno dei paradisi fiscali cardine dell’Europa, è una destinazione ideale per coloro che vogliono evitare plusvalenze e sta divenendo sempre più popolare per avviare società offshore.

Uno dei benefici principali di Cipro è che vanta trattati fiscali sulle doppie imposte con oltre 30 paesi, tra cui la maggior parte dei principali paesi a ‘alta tassazione’ occidentali e la maggior parte degli Stati dell’Europa centrale e orientale. Per l’imposta sul reddito le aliquote variano dal 20% al 30% ed offre anche un regime fiscale di plusvalenze piuttosto attraente come il tasso del 20% sui guadagni derivanti dalla disposizione dei terreni e proprietà a Cipro o cessione quote in una società che possiede terreni o proprietà a Cipro. Vi è inoltre un’imposta sui consumi (IVA) pari al 15%. Quest’aliquota è ridotta all’8% per i servizi alberghieri, taxi e autobus e al 5% per il gas, giornali, libri e prodotti farmaceutici. Informazioni relative all’imposta sul reddito:

Reddito persone fisiche (HK$)Aliquota fiscale
da 0 a 19 5000%
da 19 501 a 28 00020%
28 001 a 36 30025%
da 36 301 e +30%

Un’altra soluzione molto vantaggiosa ed interessante è quella di recarsi nella “vicina” Svizzera ad un passo dal confine italiano, aprendo la loro attività nel Canton Ticino, nella “Svizzera italiana”, in grado di offrire eccellenti sbocchi, infrastrutture ed un mercato altamente produttivo. Eccellente anche il regime fiscale elvetico che attrae costantemente un numero crescente di aziende e privati facoltosi: l’erario esercita una pressione media che varia tra il 16 ed il 28% per le aziende che per le persone fisiche (5-20%).

Inoltre, l’IVA in Svizzera è all’8% ed in Italia al 22%. In Italia si ha una pressione fiscale sulle piccole-medie imprese di circa il 68,3% del proprio reddito, in Svizzera si attesta ad appena il 28%. Anche per quanto concerne il cuneo fiscale in Italia si attesta al 47,6%, in Svizzera ad appena il 21%. Le differenze in termini fiscali sono assolutamente evidenti e parlano da soli: l’unica soluzione è “scappare” da un sistema troppo oneroso come quello italiano e da uno scenario economico divenuto statico e stagnante.

 




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