Quanto costa aprire una partita iva nel regime dei minimi o con il nuovo regime forfettario?
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Salve Dott. Romano, le scrivo per delle spiegazioni e un eventuale preventivo. La mia compagna ha iniziato da qualche mese a pubblicare con regolarità dei video su Youtube e i guadagni da tale attività derivano dalle pubblicità tramite Adsense. Lei ha 25 anni e non possiede partita iva, i guadagni stimati annuali dovrebbero essere circa 10 mila euro. Bisogna aprire una partita iva? A quanto ammontano le imposte? Quanto costa il vostro servizio? Grazie, Cordiali Saluti, Pasquale
Pubblico la mia risposta all’utente, in modo che possa essere utile a tutti quegli utenti che sono in fase iniziale e vogliono programmarsi per il 2016.
Ciao Pasquale,
scusami per il ritardo nella risposta, ma ero fuori sede ( rientro da 5 giorni passati a Zurigo ).
In primis non posso che risponderti, che la tua compagna è obbligata ad avere una posizione fiscale regolare. Sia perchè i guadagni stimati sono nettamente superiore al limite massimo consentito per l’inquadratura come prestazione occasionale, sia perchè derivano da quella che mi sembra un attività continuativa ed abituale.
Sulla base delle informazioni che mi comunichi, non posso che consigliarti di aprire con il nuovo regime dei forfettari (prevede esenzione dell’ iva, dell’IRAP, e degli Studi di Settore).
Le iscrizioni che andrebbero fatte sono: Apertura P.IVA all’Ade, Iscrizione alla Camera di Commercio, Aprire una posizione INPS.
I costi fissi iniziali sono:
- PEC circa 20 euro anno;
- CNS con certificato di autenticazione e sottoscrizione circa 60 euro ( durata tre anni );
- Iscrizione CCIAA, Posizione INPS, Apertura P.IVA Euro 250 ( comprensivo del diritto annuale dell’anno );
- Euro 55,00 circa per diritto annuale camerale ( il primo anno si versa in fase di iscrizione );
- Tenuta contabilità con tutti gli adempimenti da assolvere Euro 500,00 annuali ( prezzo riservato al regime dei forfetari o minimi ).
I costi variabili sono:
- Imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni e poi al 15% per gli anni successivi del reddito prodotto ( Esempio sotto).
- Contributi INPS proporzionali ( se regime forfettario e se se ne fà opzione del proporzionale ) circa il 22,65% del reddito ( se non si raggiunge il limite di euro 15.550 circa non vale come calcolo dell’anno contributivo ai fini pensionistici. Si pagano in sede di dichiarazione dei redditi ). Nel caso si scelga di non optare per i contributi proporzionali, avremmo i fissi ovvero 3600 euro all’anno con scadenza 16 febbraio, 16 maggio, 20 agosto e 16 novembre.
Simulazione ed esempio di come si calcola il reddito per il nuovo regime forfettario:
Il sig. Rossi svolge l’attività 62.09.09 ( altre attività connesse all’informatica ) e presenta nel 2015 i requisiti per l’applicazione del nuovo regime forfettario; nel corso dell’anno ha incassato compensi per € 10.000 e versato contributi previdenziali per € 2.200.
Compensi percepiti | € 10.000 |
Spese | – |
Reddito imponibile lordo | € 10.000*67% = € 6.700 |
Contributi previdenziali | € 2.200 |
Reddito imponibile netto | € 6.700 – € 2.200 = € 5.500 |
Imposta sostitutiva | 15% |
Imposta sostitutiva | € 5.500 * 5% = € 275 ( Questa percentuale vale per i primi 3 anni, ma con la legge di stabilità 2016 si vuole mantenere per i primi 5 anni ) |
La tabella dei codici Ateco per la forfetizzazione dei ricavi è la seguente ( i limiti che vengono esposti sotto, dovrebbero con la legge di stabilità 2016 salire di euro 15.000 per le attività professionali e di euro 10.000 per tutte le altre categorie):
PROGRESSIVO | GRUPPO DI SETTORE | CODICI ATTIVITÀ ATECO 2007 | VALORE SOGLIA DEI RICAVI/COMPENSI | REDDITIVITÀ |
1 | Industrie alimentari e delle bevande | (10 – 11) | 35.000 | 40% |
2 | Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 45 – (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 | 40.000 | 40% |
3 | Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande | 47.81 | 30.000 | 40% |
4 | Commercio ambulante di altri prodotti | 47.82 – 47.89 | 20.000 | 54% |
5 | Costruzioni e attività immobiliari | (41 – 42 – 43) – (68) | 15.000 | 86% |
6 | Intermediari del commercio | 46.1 | 15.000 | 62% |
7 | Attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione | (55 – 56) | 40.000 | 40% |
8 | Attività Professionali, Scientifiche, Tecniche, Sanitarie, di Istruzione, Servizi Finanziari ed Assicurativi | (64 – 65 – 66) – (69 – 70 – 71 – 72 – 73 – 74 – 75) – (85) – (86 – 87 – 88) | 15.000 | 78% |
9 | Altre attività economiche | (01 – 02 – 03) – (05- 06 – 07 – 08 – 09) – (12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29 – 30 – 31 – 32 – 33) – (35) – (36 – 37 – 38 – 39) – (49 – 50 – 51 – 52 – 53) – (58 – 59 – 60 – 61 – 62 – 63) – (77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82) -(84) – (90 – 91 – 92 – 93) – (94 – 95 – 96) – (97 – 98) – (99) | 20.000 | 67% |
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Salve Dottore, può specificare meglio quanto detto al punto:
Contributi INPS proporzionali ( se regime forfettario e se se ne fà opzione del proporzionale ) circa il 22,65% del reddito ( se non si raggiunge il limite di euro 15.550 circa non vale come calcolo dell’anno contributivo ai fini pensionistici. Si pagano in sede di dichiarazione dei redditi ). Nel caso si scelga di non optare per i contributi proporzionali, avremmo i fissi ovvero 3600 euro all’anno con scadenza 16 febbraio, 16 maggio, 20 agosto e 16 novembre.
In base a cosa si decide se pagare il fisso o il variabile? Chi lavora con ricavi di affiliazione potrà usufruire con il regime forfettario 2016 con la percentuale variabile in modo da non avere spese fisse oltre quelle citate?
Ciao Ermanno. Fino al 31 dicembre 2014, qualsiasi attività si apriva di natura commerciale o artigianale, era soggetta alla INPS Fissa. Ovvero anche se il tuo reddito finale era di 1.000 euro dovevi pagare 900 euro ogni 3 mesi. Dal 1 gennaio 2015, solo per coloro i quali aderiscono al regime forfettario, possono OPTARE per i contributi senza minimale, ovvero sono rapportati all’UTILE che ne esce fuori dalla dichiarazione dei redditi.
Chi lavora con le affiliazioni CERTAMENTE può aderire al regime forfettario ( dipende dall’ammontare di ricavi che genera ) e può optare per i contributi proporzionali.
In una circolare dell’INPS si fà chiarezza, affermando, però, che se il contribuente non riesce a raggiungere i 15.550 euro di utile sul quale pagare i contributi, l’inps NON CONSIDERERA’ quell’anno nel calcolo degli anni contributivi per la maturazione del diritto alla pensione, ma i contributi versati FARANNO montante contributivo.
Spero di essere stato maggiormente chiaro.
Dott. Vincenzo Romano
Pec e CNS sono obbligatori?
Ciao Andrea, ormai non posso che confermarti che anche la PEC e CNS sono obbligatori. La pec dev’essere comunicata alla camera di commercio di appartenenza in fase di iscrizione, in quanto diventerà una sorta di indirizzo pubblico sulla quale le amministrazioni possono contattarti. La CNS diventa obbligatoria per poter firmare la pratica da inviare alla CCIAA di appartenenza.
I costi si aggirano se fatti dallo Studio intorno ai 20 euro annuali per la PEC e di 60 euro per la CNS ( con certificati di autenticazione e sottoscrizione triennali ).